Trustpilot dovrebbe essere dalla parte degli utenti, invece spesso sembra il contrario. Ti chiedono prove per dimostrare che una recensione è autentica (fin qui, giusto), ma poi spariscono. Nessuna conferma, nessuna pubblicazione, nessuna risposta. La recensione? Censurata. Le prove? Fornite e ignorate. A quel punto ti chiedi: vogliono davvero verificare, o stanno solo collezionando dati personali?

Questa politica opaca fa sorgere più di un dubbio. Sembra che chi ha più risorse, più visibilità (e magari più abbonamenti premium), abbia un trattamento di favore. E allora che senso ha un sistema di recensioni se chi paga può far “ripulire” la propria reputazione?

Trustpilot lo fanno gli utenti, non le aziende con il portafoglio grosso. Ricordatevelo.

Detto ciò, l’idea resta buona, il sistema è comodo, l’interfaccia funziona… ma serve più trasparenza e meno “ghosting”. Quattro stelle sulla fiducia, ma guai a darla per scontata.